Un uomo sbronzo
Si, lo ammetto. Mi piacciono i vizi. Tutti.
Sono come le fragole su una buona torta al cioccolato. Certo, la torta sarebbe buona già di per se, ma volete mettere la sensazione di sublime appagamento che si prova aggiungendo al caldo e soave gusto del cioccolato il suadente sapore di una fragola rossa e ben matura? I vizi sono la parte buona della vita. Il dolce alla fine del pasto. Quando si va al ristorante, si ordina il primo o il secondo per fame. Che il primo sia una eccellente carbonara, dei maccheroni al sugo di pajata o un meraviglioso piatto di pasta con le sarde, che il secondo sia una invitante bistecca o un flan di verdure al formaggio, il primo e il secondo piatto vengono ordinati in base al livello di appetito presente al momento dell'ordinazione. E' per questo che non si dovrebbe mai fare la spesa quando si ha fame. Si finisce con il carrello pieno di golosità che poco hanno a che fare con le reali necessità giornaliere. Ma il dolce no. Il dolce viene ordinato sempre al termine del pasto. E' il vero peccato di gola. Ammettiamolo: quando ordiniamo il dolce, la fame è già state appagata alla fine del secondo, ma quando il cameriere inizia ad elencare la lista delle prelibatezze presenti, non riusciamo a resistere: dobbiamo avere quella porzione di tarte tain calda alle mele, quella cocotte di crema catalana, quella fetta di torta al cioccolato. Per questo i dolci devono essere curati con maggiore attenzione rispetto ai piatti di portata: essi rappresentano la nostra intenzione di peccare e pertanto devono esaudirci in tutto: vista, olfatto, gusto. I vizi sono la nostra torta al cioccolato a fine pasto. La nostra fragola su una torta già perfetta.
Sono come le fragole su una buona torta al cioccolato. Certo, la torta sarebbe buona già di per se, ma volete mettere la sensazione di sublime appagamento che si prova aggiungendo al caldo e soave gusto del cioccolato il suadente sapore di una fragola rossa e ben matura? I vizi sono la parte buona della vita. Il dolce alla fine del pasto. Quando si va al ristorante, si ordina il primo o il secondo per fame. Che il primo sia una eccellente carbonara, dei maccheroni al sugo di pajata o un meraviglioso piatto di pasta con le sarde, che il secondo sia una invitante bistecca o un flan di verdure al formaggio, il primo e il secondo piatto vengono ordinati in base al livello di appetito presente al momento dell'ordinazione. E' per questo che non si dovrebbe mai fare la spesa quando si ha fame. Si finisce con il carrello pieno di golosità che poco hanno a che fare con le reali necessità giornaliere. Ma il dolce no. Il dolce viene ordinato sempre al termine del pasto. E' il vero peccato di gola. Ammettiamolo: quando ordiniamo il dolce, la fame è già state appagata alla fine del secondo, ma quando il cameriere inizia ad elencare la lista delle prelibatezze presenti, non riusciamo a resistere: dobbiamo avere quella porzione di tarte tain calda alle mele, quella cocotte di crema catalana, quella fetta di torta al cioccolato. Per questo i dolci devono essere curati con maggiore attenzione rispetto ai piatti di portata: essi rappresentano la nostra intenzione di peccare e pertanto devono esaudirci in tutto: vista, olfatto, gusto. I vizi sono la nostra torta al cioccolato a fine pasto. La nostra fragola su una torta già perfetta.
Si, lo ammetto. Io adoro i vizi. Tutti.
I vizi sono la componente che consente alla vita di essere meno scialba: una sigaro alla fine di un buon pasto, un buon bicchiere di cognac o di whiskey sorseggiato in compagnia di amici o della persona con la quale si divide, bene o male, la nostra esistenza; una bella notte di sesso senza freni, senza false inibizioni dettate da una società bigotta o falsamente moralista. Ma per vizi non intendo i sette fottuti vizi capitali o chissà quali altre stronzate inventate dai preti. No, non mi riferisco all'invidia, all'accidia, all'avarizia. Quelli non sono vizi. Sono componenti dell'esse umano. Dell'essere umano stronzo. Un avaro non potrà mai conoscere il bello dello spendere dei soldi senza un motivo. Non capirà mai il bello della condivisione, del gusto perverso che c'è nello spendere soldi per un paio di scarpe, per un oggetto che non serve ma indiscutibilmente ci piace. L'invidioso non saprà mai cosa si è perso, intento com'era ad invidiare la vita degli atri. L'accidioso non capirà mai il bello del donarsi agli altri. No. Quando parlo di vizi non mi riferisco a quello. Mi riferisco al peccato nel sua accezione più alta. Il vizio è prendere il bello delle cose. Pretenderlo. Assaporare il gusto della vita, esaltandolo. Il gusto di un buon bicchiere di Gewürztraminer con un piatto di uova agli asparagi, di un panino al tonno e pomodoro dopo una bella scopata assieme con la persona che ami. Di una canna in riva al mare con gli amici. Diciamolo chiaramente: i virtuosi non hanno mai capito un cazzo. Quelli che "io non bevo perché è sbagliato", quelli che "io non mangio carne", quelli che "io faccio sport e conduco una vita sana " non sanno cosa si stanno perdendo.
Si, lo ammetto, io vado pazzo per i vizi.
Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con essi. Da giovane stavano quasi diventando un problema. L'alcool ad esempio stava diventando una necessità che mi spingeva a chiederne sempre di più. E' quello il solo problema con i vizi: sono belli. E come ogni cosa bella ne vuoi sempre di più, sempre di più, fin quando ti accorgi di non poterne più fare a meno. Per me, tanti anni or sono, è stato così. Mi sono accorto che una bottiglia a settimana di JD era troppo e prima ancora, che non riuscivo ad uscire dalla mia branda se non davo un sorso alla mia fiaschetta di metallo contenente gin: ultima cosa che baciavo prima di dormire. La prima che salutavo al mattino, prima di infilarla nella tasca della mimetica. Ero incorso nel peggiore degli errori: trasformare la beltà di un vizio in un'abitudine e io amo troppo i vizi per trasformarli in un'abitudine. Il bello è anche sapere quando fermarsi. E io mi sono fermato in tempo, tanto tempo fa. Da solo. Ma ogni tanto... come stanotte, quando sai di potertelo permettere, è bello arrivare al quarto (o quinto ?) bicchiere di JD, attinto da quella bottiglia impolverata nella credenza. E' bello sedersi al pc e fare ciò che ti piace: senza scadenze, senza pressioni. Scrivere con la testa leggera, come se in questo istante ci fossi solo io. Anche se le dita non rispondono ai comandi imposti dal cervello e devo spingere il tasto backspace ad ogni parola perché so di aver scritto chissà quale astrusa serie di lettere al posto della parola che volevo scrivere. Sapersi fermare al livello in cui tutta la stanza ti gira intorno ma riesci ancora a formulare un pensiero, mentre tutti dormono, quando i tuoi doveri si sono esauriti. Quando la tua compagna dorme assieme a tuo figlio. Quando per una notte, dopo chissà quanto tempo passato ad essere un uomo responsabile, un marito, un padre, torni ad essere solo un uomo. Soltanto un uomo sbronzo davanti alla tastiera.
Si, lo ammetto. Io adoro i vizi. Tutti.
I vizi sono la componente che consente alla vita di essere meno scialba: una sigaro alla fine di un buon pasto, un buon bicchiere di cognac o di whiskey sorseggiato in compagnia di amici o della persona con la quale si divide, bene o male, la nostra esistenza; una bella notte di sesso senza freni, senza false inibizioni dettate da una società bigotta o falsamente moralista. Ma per vizi non intendo i sette fottuti vizi capitali o chissà quali altre stronzate inventate dai preti. No, non mi riferisco all'invidia, all'accidia, all'avarizia. Quelli non sono vizi. Sono componenti dell'esse umano. Dell'essere umano stronzo. Un avaro non potrà mai conoscere il bello dello spendere dei soldi senza un motivo. Non capirà mai il bello della condivisione, del gusto perverso che c'è nello spendere soldi per un paio di scarpe, per un oggetto che non serve ma indiscutibilmente ci piace. L'invidioso non saprà mai cosa si è perso, intento com'era ad invidiare la vita degli atri. L'accidioso non capirà mai il bello del donarsi agli altri. No. Quando parlo di vizi non mi riferisco a quello. Mi riferisco al peccato nel sua accezione più alta. Il vizio è prendere il bello delle cose. Pretenderlo. Assaporare il gusto della vita, esaltandolo. Il gusto di un buon bicchiere di Gewürztraminer con un piatto di uova agli asparagi, di un panino al tonno e pomodoro dopo una bella scopata assieme con la persona che ami. Di una canna in riva al mare con gli amici. Diciamolo chiaramente: i virtuosi non hanno mai capito un cazzo. Quelli che "io non bevo perché è sbagliato", quelli che "io non mangio carne", quelli che "io faccio sport e conduco una vita sana " non sanno cosa si stanno perdendo.
Si, lo ammetto, io vado pazzo per i vizi.
Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con essi. Da giovane stavano quasi diventando un problema. L'alcool ad esempio stava diventando una necessità che mi spingeva a chiederne sempre di più. E' quello il solo problema con i vizi: sono belli. E come ogni cosa bella ne vuoi sempre di più, sempre di più, fin quando ti accorgi di non poterne più fare a meno. Per me, tanti anni or sono, è stato così. Mi sono accorto che una bottiglia a settimana di JD era troppo e prima ancora, che non riuscivo ad uscire dalla mia branda se non davo un sorso alla mia fiaschetta di metallo contenente gin: ultima cosa che baciavo prima di dormire. La prima che salutavo al mattino, prima di infilarla nella tasca della mimetica. Ero incorso nel peggiore degli errori: trasformare la beltà di un vizio in un'abitudine e io amo troppo i vizi per trasformarli in un'abitudine. Il bello è anche sapere quando fermarsi. E io mi sono fermato in tempo, tanto tempo fa. Da solo. Ma ogni tanto... come stanotte, quando sai di potertelo permettere, è bello arrivare al quarto (o quinto ?) bicchiere di JD, attinto da quella bottiglia impolverata nella credenza. E' bello sedersi al pc e fare ciò che ti piace: senza scadenze, senza pressioni. Scrivere con la testa leggera, come se in questo istante ci fossi solo io. Anche se le dita non rispondono ai comandi imposti dal cervello e devo spingere il tasto backspace ad ogni parola perché so di aver scritto chissà quale astrusa serie di lettere al posto della parola che volevo scrivere. Sapersi fermare al livello in cui tutta la stanza ti gira intorno ma riesci ancora a formulare un pensiero, mentre tutti dormono, quando i tuoi doveri si sono esauriti. Quando la tua compagna dorme assieme a tuo figlio. Quando per una notte, dopo chissà quanto tempo passato ad essere un uomo responsabile, un marito, un padre, torni ad essere solo un uomo. Soltanto un uomo sbronzo davanti alla tastiera.
Si, lo ammetto. Io adoro i vizi. Tutti.
35 commenti:
Il vizio è il motivo per cui vale la pena di vivere, quel qualcosa che ti fa sentire diverso, nel momento che lo compi, a quei bigotti fottuti insegnati dalla chiesa... si sono d'accordo, è pello peccare e proprio per questo non si dovrebbe fare...
A tal proposito è mitica la frase detta da Al Pacino nel film "l'avvocato del diavolo" :
"Ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio. A lui piace guardare: è un guardone giocherellone! Lui dà all'uomo gli istinti, concede questo straordinario dono, poi che fa? Fissa tre regole in contraddizione: guarda, ma non toccare! Tocca, ma non gustare! Gusta, ma non inghiottire! E mentre tu saltelli da un piede all'altro, lui che fa? Se ne sta là a sbellicarsi dalle matte risate"
... semplicemente grande verità !!!
sono anche io alle prese con qualche mio vizio: le 4.51 e non si dorme...
Allora un eremita, che visitava la città una volta l'anno, si fece avanti e disse:
Parlaci del Piacere.
E lui rispose dicendo:
Il piacere è un canto di libertà,
Ma non è libertà.
È la fioritura dei vostri desideri,
Ma non il loro frutto.
È un abisso che esorta alla scesa,
Ma non è profondo né alto.
È un uccello in gabbia che si alza in volo,
Ma non è lo spazio conquistato.
Sì, francamente, il piacere è un canto di libertà.
E io vorrei che lo intonaste in tutta pienezza
Ma temo che a cantarlo perdereste il cuore.
Alcuni giovani tra voi ricercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e biasimati.
Non vorrei né giudicarli né biasimarli.
Vorrei che cercassero.
E troveranno non solo il piacere,
Poiché il piacere ha sette fratelli, e il minore è più bello dello stesso piacere.
Non avete udito di quell'uomo che, scavando la terra in cerca di radici, scoprì un tesoro?
E alcuni anziani tra voi ricordano con rimpianto i piaceri, come errori compiuti nell'ebbrezza.
Ma il rimpianto è l'oscurità della mente, e non il suo castigo.
Essi dovrebbero ricordare i loro piaceri riconoscenti come per il raccolto di un'estate.
Ma se il rimpianto li conforta, si confortino pure.
E tra voi vi sono quelli non così giovani per cercare, né così vecchi per ricordare.
E nella paura di cercare e ricordare, essi fuggono ogni piacer temendo di umiliare e offendere l'anima.
Ma proprio in questo è il loro piacere.
E in tal modo scoprono tesori, sebbene scavino radici con mano tremante.
Ma ditemi, chi può offendere lo spirito?
L'usignolo offende il silenzio della notte, o la lucciola le stelle?
E la vostra fiamma o il vostro fumo mortificano il vento?
Pensate forse di poter turbare lo spirito come con un bastone uno stagno tranquillo?
Spesso, negandovi al piacere, non fate altro che respingere il desiderio nei recessi del vostro essere.
Chissà che non vi attenda domani ciò che oggi avete negato.
Anche il vostro corpo conosce la sua ricchezza e il suo legittimo bisogno, e non permette inganno.
Il corpo è l'arpa della vostra anima,
E sta a voi trarne musica armoniosa o confusi suoni.
E ora domandatevi in cuore: "Come potremo distinguere il buono dal cattivo nel piacere?".
Andate nei vostri campi e giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è raccogliere il nettare del fiore,
E che il piacere del fiore è conceder all'ape il suo nettare.
Poiché il fiore per l'ape è una fonte di vita,
E l'ape per il fiore è una messaggera d'amore.
E per l'ape e per il fiore donarsi e ricevere piacere è a un tempo necessita ed estasi.
Popolo di Orfalese, nel piacere siate come le api e come i fiori.
- Kahlil Gibran -
Se cedi a un vizio tutti i giorni diventa uno stile di vita.....il bello sta proprio nel goderseli ogni tanto.....come hai fatto tu....senza sensi di colpa....
Un abbraccio Suy
@kniendich: quel film vale la pena di essere visto per 2 soli motivi: Charlize Théron e la frase da te citata. Una assoluta e inconfutabile grande verità!
@Marlene: anch'io soffro spesso di insonnia. Il metodo migliore che conosco è farmi cullare dal mio ipod dopo un bel bicchiere di qualcosa ;)
@L&F: E' bellissima, ti ringrazio per avermela fatta conoscere!
@Suysan: esatto senza sensi di colpa... soltanto con un gran mal di testa al mattino ;)
eh eh ...basta che non guidi!!! io ho fatto la stessa cosa con le sigarette..sono tre anni che non fumo.. ma ogni tanto con le amiche mi concedo questo vizio!!
Senza qualche vizio che vita sarebbe ?
OMMIODDIO SEI 1 VIZIOSO!!!
E io chissà che mi credevo.....
sono diventata rossa solo solo leggendoti!!!
Qndi....come dire....nnn riesco a dirlo....tu eri sbronzo mentre scrivevi...vero?
SE LO SAPESSE LA MIA MAMMA!
(CAZZ HO FATTO CADERE LA BOTTIGLIA A TERRA CHE PALLE! ORA DEVO PULIRE....MA VAFFANC... A ME E A QNDO VOGLIO FARE LA PUDICA!)
Susami mio caro devo andare ora....ma certo,adesso che ti conosco meglio....sono davvero turbata! ;)
...è bello perdersi beatamente tra i vizi.
Ognuno ha i suoi personalissimi vizi...io devo elencarne qualcuno?????? ;) meglio deno ...và! :)
che c'è di male se ogni tanto si dimenticano i doveri e ci si lascia andare a vizi??l'importatnte è che capiti solo "Ogni tanto"...
mastermax: da quando l'insonnia è un vizio? io non sono insonne ^___^
Ispirata da Kniendich:
Dio: Uomini, guardate ma non toccate!
Ross: ...
Dio: Toccate, ma non gustate!
Ross: ...
Dio: Gustate, ma non inghiottite!
Ross: Dio...
Dio: Sì?
Ross: Ma vaffanculo!
;)
@janas: dovevo guidare il mio corpo giusto dalla scrivania al letto ;)
@sb: ... quella di qualcuno che in punto di morte si accorge di non aver vissuto affatto!
@desaparecida: ok, io non dico niente alla tua mamma e tu non dici niente alla mia, ok?
@mimmo: si, proprio bello... ;)
@skiopone: per fortuna adesso si, capita solo "ogni tanto"
@marlene: la mia insonnia E' un vizio, nel senso che è l'unico modo per poter dedicarmi a ciò che mi piace ;)
@Ross: Ma si, secondo me un cinchettino ogni tanto se lo fa pure lui... ;)
occhio, che se poi il vizio diventa il tuo padrone non c'è più gusto. naturalmente io amo coltivare i vizi :)
Non posso fare a meno delle virtù dei vizi ;)
@Giuliana: Il bello, come sempre, è solo saper cogliere l'attimo ;)
@Popale: non avevo dubbi mio caro, non avevo dubbi :D
Se si bilancia il godimento con i successivi problemi che un vizio può craere , ben venga tutto...te lo dice una che fuma, gusta cognac o rhum invecchiato, assapora il cioccolato...e se ne frega delle bigottismi...:-)
affare fatto è da bravi "figli"fargli passare una serena vecchiaia!
baciuzzi
quando ero solo i vizi li avevo tutti ,e il fatto di lavorare di notte certo aiutava ,ho smesso di fumare da 5 anni e sinceramente non mi manca ma il vizio del sesso e un buon bicchiere di vino o grappa lo terrò finche reggerà il fisico spero il più a lungo possibile
p.s. avevo il vizio del poltrire a letto la domenica ma a togliermelo ci hanno pensato i miei figli
m'hai fatto venire i brividi per quant'hai scritto con gusto...
non c'è nulla da fare: scrivere con la "testa leggera" è un'esperienza da provare....!!!! Ogni tanto piace farlo anche a me ;-)
Complimenti, caro M-Max, per avere avuto la forza di fermarti in tempo: è segno di grande intelligenza. E poi le altre cose della tua vita sono troppo più belle, il vizio non regge il paragone, no? :-)
(certo però che shopping e Nutella...)
Cose che odio:
le persone serie-le false bionde-lo storicismo-gli astemi-i furbi- i delitti per onore-il titolo di dottore...(Dino Buzzati)
:)
@Paola: uhm... rhum invecchiato... mica male!!
@desaparecida: come si dice... occhio non vede... telefono non squilla! :D
@noname: eh si, a volte una buona pennichella sul divano può dare sensazioni di godimento maggiori del sesso... bei ricordi (le pennichelle intedo ;)
@lei: è un'esperienza assolutamente da provare ;) Consiglio vivamente!!
@Regina: E' stato il solo motivo che mi ha fatto capire: ciò che avrei perso sarebbe stato incalcolabile in confronto ;)
Janas: Grande Dino!!
forse potrai trovare delucidazioni sui tuoi vizi nel Memese ... sei stato nominato!!
La vita bisogna godersela fino in fondo e MAI rinunciare al dolce, ce lo meritiamo sempre.
Concordo pienamente con te e sollevo il mio bicchiere di Mirto sardo alla tua salute. A chentannos (brindisi sardo: a 100 anni di vita felice)
Ciao Master, la targhetta l'avevi già ricevuta... così non mi sono voluto esimare dal nominarti per quest'altro meme...
Ciao carissimo...
si i vizi sono belli e goduti se occasionali...ma se diventano un quotidiano possono anche non essere così splendidi come l'occasione...bello mangiare,bere...e dividere dei vizi con gli amici ma quando si è soli poi magari non è più così fantastico ma un legame malsano...:-)
C'è un premio per te....ti aspetto
Un abbraccio suy
Beh...scrivi bene pure da sbronzo!:)
...non ho davvero parole per commentare questo post, a parte il fatto che è il più bello che abbia mai letto nei blog che conosco (compreso il mio). Concordo pienamente con quello che dici... chi ti ha tra i piedi nella realtà e sicuramente fortunato.
Un bacio :)
non solo sei stato nominato .. ma anche premiato...
Master... ma che fine hai fatto???? OHHH non è che te ne stai nascostino per sfuggire ai memi ?? Scherzo dai.. o forse no???
buonanotte mio caro....
ma sei sbronzo dal 12 gennaio?
guarda che a qsto punto o ti materializzi o faccio la spia alla mamma!!!!
lo so è 1 vile ricatto...lo so...
@Janas: azz... e io che credevo di sfuggire... come Troisi.. si, si, mo me lo segno!
@koala: Mirto... ahhh, mi ricorda il mio soggiorno alla Maddalena, in accademia. Chentannos!!!
@Kniendich: Sono stato graziato... meno male!
@scrittricexcaso: Bhè... non mi ritengo mai solo. Anche quando lo sono davvero sono in compagnia di una persona con la quale gioco forza dovrò dividere il resto della mia vita: me stesso. Quindi si brinda sempre in due... anche da soli ;)
@Suysan: Io mi sbronzo e mi premiano... mah! :D
P.S. grazie!!
@J.Cole: Non saprei, ma ti ringrazio
@Maria Rita: Bhè... se questo è il risultato dovrò sbronzarmi più spesso... scherzo ;) Grazie delle tue belle parole cara!
@Tutti: Tornerò a breve.... statene certi e questa volta sarò sobrio ;)
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