mercoledì 30 luglio 2008

L'insostenibile leggerezza di un uccello padulo....

Ci sono giorni in cui il tuo sesto senso di programmatore è in fermento sin dal mattino. Immagini apocalittiche di sistemi al collasso, server che affogano nell'acqua, telefoni che si impiccano con il filo della cornetta passano davanti ai tuoi occhi mentre continui a ripeterti che è solo superstizione. Quella stessa notte un dolore lancinante al tallone ha ulteriormente ridotto il già esiguo quantitativo di sonno che riesci a concederti, costringendoti a zoppicare per tutto il giorno peggio di Dr. House e, cosa ancor peggiore, facendoti comprendere di non avere esattamente i 20 anni ai quali il tuo cervello si è fermato tanto tempo fa. Infine nell'esatto istante in cui il tuo piede - quello buono - ha calpestato la moquette dell'ufficio, uno stormo di uccelli paduli ha iniziato a volteggiare minacciosamente sulla tua testa facendoti intuire che nulla di buono stava per stagliarsi all'orizzonte. Se continua così a breve, a forza di uccelli che cercano di insinuarsi nel mio deretano, al posto delle mie immacolate chiappe mi ritroverò una voliera.
Nel frattempo, oggi mio figlio ha passato due ore sul balcone a godersi la spettacolare vista del camion dei pompieri che con il suo bel colore rosso e la luce lampeggiante, mandava tanti omini su per la scala a risolvere problemi rivelatisi poi inesistenti, dimostrando come le rotture di coglioni di alcuni possono diventare svago per altri.
Ora mi chiedo: ma chi cazzo è che si diverte a vedermi maledire tutti i santi del calendario gregoriano?

mercoledì 23 luglio 2008

Il rischio di essere vivi

Sono una persona loquace, a volte anche logorroica, piena di difetti. Uno dei miei difetti peggiori è l'incostanza, quindi adoro la sintesi perché mi evita di distogliere l'attenzione ma, spesso, è difficile riuscire ad equilibrare le due forze in un perfetto connubio di sapori e quindi, sovente, il piatto della bilancia pende inevitabilmente ora in un senso - lasciandomi sprofondare in pesanti sproloqui - ora nell'altro, sprofondando in uno stato di mutismo che rasenta l'autismo. In tale condizione quel che rimane del mio cervello, libero dai condizionamenti che comportano l'utilizzo della lingua orale, vaga tra i polverosi cassetti dell'ipotalamo alla ricerca di una parola, una sola stringa di caratteri che racchiuda in se il tutto.

Equilibrio

La vita è un brivido che vola via...
è tutto un equilibrio sopra la follia...
[Vasco Rossi - Sally]

il momento perfetto nel quale la somma di tutte le forze agenti in un punto è pari a zero o anche il perfetto dosaggio di ingredienti affinché nessuno di essi possa prevaricare. L'ultimo bottone di Ross, può a mio avviso considerarsi un perfetto esempio di equilibrio comunicativo tra parole e mezzi audiovisivi. Una parola semplice Sogni, un video divertente che racchiude molto più di quel che le immagini esprimono. Presi singolarmente entrambi gli elementi portano uno spirito attento alla riflessione, ma è l'unione carnale tra le due a rappresentare un cocktail esplosivo - fosforo e aria - e la visione, illuminata dalla diversa luce della parola, conduce il cappellaio matto che dorme tra i miei pensieri a svegliarsi e a pormi un semplice quesito: Hai mai davvero sognato nella tua vita?

Sogni

Una volta Chuang-tzu sogna di essere una farfalla, una farfalla che svolazza,
che si sentiva libera e che ignora l’esistenza di Chuang-tzu.
Improvvisamente si risveglia, ed è nuovamente Chuang-tzu.
A quel punto, però, non è più in grado di sapere se è stato Chuang-tzu a sognare di essere una farfalla
o se è stata una farfalla a sognare di essere Chuang-tzu.
[
Chuang-tzu]

Chi o cosa è un sognatore? La migliore definizione che sono riuscito a produrre lo identifica come un essere - la parola uomo mi sembrava troppo riduttiva - pronto ad affrontare qualsiasi fatica e qualsiasi rischio pur di raggiungere lo scopo che si prefigge. Fin qui nulla di strano, ma come in un gioco di scatole cinesi, ecco che in realtà tale definizione ne nasconde al suo interno una ben più complessa: quando si può asserire di aver raggiunto un sogno?
A volte, quando la luce di un caldo mattino d'estate filtra attraverso le persiane e mi ritrovo a letto, accanto alla mia compagna e i piedini della mia piccola peste conficcati nei reni, ripensando a quanti sacrifici è costato ottenere tutto questo - la partenza alla volta di una città sconosciuta con tre sole valige a far da compagne, gli affetti lontani, la sensazione di perdere del tempo che non tornerà mai più - mi convinco che devo aver per forza raggiunto il mio sogno. Ma se è davvero così, se i rischi sono la strada per raggiungere un sogno, allora le incognite, le paure, le angosce che quasi giornalmente mi trovo ad affrontare da dove scaturiscono?

Rischi
A tentare c'è il rischio di fallire.
Ma è necessario affrontare i rischi,

perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla.
Chi non rischia nulla non fa nulla, non ha nulla e non è nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. E' uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni.
Solo chi rischia è libero.
[Leo Buscaglia - Vivere amare Capirsi]



Posso quindi ritenermi un uomo libero sol perché ho rischiato e ho raggiunto lo scopo che mi ero prefissato tempo addietro? No, non può essere così semplice, perché se così fosse vorrebbe dire essere morti, vorrebbe dire non avere più uno scopo, un sogno e un uomo senza sogni è un vile. Nella mia vita ho fatto molte cose delle quali non vado certamente fiero e rischiato altrettante di perdere per sempre o l'involucro esterno che mi contiene o - cosa ancor peggiore - di perdere me stesso. Ma nessuna di tali azioni sono state compiute per viltà. Quindi un nuovo sogno deve per forza aver preso il posto del precedente ma allora... Qual'è il mio nuovo sogno?

Sogni + Rischi = Vita

La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli.
La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.
[ Friedrich Nietzsche
]

E' quindi questo il tuo nuovo sogno? Torna a domandare il cappellaio matto mentre sparge l'ennesima tazza di tè sul tavolo, sei davvero disposto ad affrontare tutti gli intervalli che la vita ti porrà lungo il cammino per godere di un solo momento magico, anche se questo vorrà dire spingersi verso sentimenti non ancora provati, angosce e paure a te sconosciute, senza la certezza che il momento magico verrà davvero? E così, chiuso nel mio mutismo, trovo in un cassetto quel che cercavo da tempo: il mio sogno è vedere saltare mio figlio il più a lungo possibile, svegliarmi al mattino e vedere il volto della mia compagna sereno, riuscire a mantenere tutto questo. E allora, se l'unico modo di vivere è rischiare io... sono pronto a sognare.

lunedì 21 luglio 2008

Quiz...

Domandina:
perché se la sempre brava Sabina Guzzanti enumera le doti che pensa abbiano permesso alla ministra Carfagna di di conquistare uno scranno in parlamento, i giornali e tutta l'opinione pubblica fanno un pippone durato settimane e se un ministro della Repubblica Italiana si permette di mandare a farsi fottere l'inno nazionale e denigrare i professori del Sud non succede niente a parte una piccola ramanzina in parlamento?

Personalmente, penso che sia più esecrabile il vilipendio di un bene comune all'intera popolazione Italiana o di un'intera classe di lavoratori che da decenni consentono ai virgulti del "cosiddetto Nord" di uscire fuori dalla loro gretta ignoranza che di una - seppur godibile esteticamente - ex-velina. Ma probabilmente, facendo parte del 46% di italiani che non hanno votato il diversamente alto salvatore di tutte le Patrie, mi sbaglio.

Homo tecnologicus

La tecnologia ha deciso di abbandonarmi, ovviamente proprio nel momento in cui ne avevo più bisogno. Un temporale estivo, qualche fulmine che cade in lontananza, l'eco di un tuono che scuote leggermente gli animi ma non i nuovi infissi. Tutto molto poetico se non fosse che la scarica elettrostatica ha messo fuori uso: antenna TV, Parabola SKY e cosa più importante ADSL e Canale Telefonico voce. Ora se per i primi due i componenti di casa si sono adattati a vedere i programmi un po' sgranati propinati dalle reti Mediaset (la rai neanche a parlarne) o in alternativa ad ascoltare la radio come nei bei tempi andati, stessa cosa non può dirsi per internet. E' sempre il solito discorso: quando un qualcosa non ce l'hai non ti manca, ma appena fai solo l'abitudine, ecco che quando ti vien tolta il broncio appare sulle tue labbra come un bambino di tre anni al quale hanno strappato dalle mani il giocattolo preferito - o nel caso della mia Piccola Peste, un pericoloso attrezzo da lavoro quali il metro estensibile, l'avvitatore, il martello, la sega circolare, etc.
Per fortuna, almeno le attività lavorative sono salve grazie ad una scheda UMTS stile bla bla Blasi. Per il resto confidiamo in mamma Telecom e attendiamo che i tecnici del caso vengano a cambiare il/i cavi gentilmente fusi dal cielo.

lunedì 7 luglio 2008

La fiera delle Vanità


Attenzione! Il seguente esperimento scientifico è stato effettuato da personale esperto.

Do not try this at home. Non fatelo a casa!!

Prendete un uomo normalmente pigro e fatelo alzare un sabato mattina alle 7.00 - che ben presto diverranno e 25 con il pretesto dei 5 minuti. Prendete il medesimo ammasso antropomorfo e fategli fare nell'ordine: un trasloco completo di tutta la mobilia, lo scatolame, il bagaglio esiliato mesi prima in un anonimo box nel centro di Milano; montare l'armadio terra- tetto a 5 ante testé traslocato; montare il vecchio e caro talamo nuziale completo di materasso trasportato unitamente al di cui sopra armadio. Al termine fategli aggiustare, sistemare, siliconare quei piccoli dettagli che fanno di una anonima casa, una vera dimora, quindi fatelo riposare 5 minuti mettendolo a sedere su un divano fategli trovare per caso li vicino una copia di Vanity Fair.
Il soggetto guarderà la rivista dapprima con diffidenza, ma alla fine la raccoglierà invogliato dalla foto in copertina, asciugando la bava sulla manica destra della maglietta. Dapprima sfoglierà velocemente in rapida sequenza l'intero contenuto, in cerca di una qualsivoglia forma di vita femminile nuda. Accortosi che la prima ricerca ha dato esito negativo e convinto che tale svista sia dovuta solo all'eccesso di stanchezza, egli ricomincerà a sfogliare una ad una tutte le patinate pagine del suddetto mensile per effettuare una ricerca più approfondita. Alla fine la nostra cavia - che per tutelare la sua privacy chiameremo solo MasterMax - resosi conto dopo quattro minuziose ricerche, che tale rivista NON CONTIENE IMMAGINI DI NUDO FEMMINILE, si accontenterà di una pubblicità di intimo e interrogherà perplesso su tre principali argomenti:

a) a che serve una rivista senza almeno una tetta nuda.
b) come si fa ad inserire un intero articolo su Angelina Jolie inserendo solo foto a primo piano sul volto.
c) Come fanno un paio di mutande a costare 80 euri.

Al termine, il soggetto butterà per terra tale insulsa rivista ed emettendo mugugni simili a quelli del bufalo nero africano si dirigerà verso il balcone grattandosi esterrefatto la porzione di deretano che spunta dal pantaloncino bordeaux, per accendersi l'ennesima sigaretta prima ricominciare a lavorare.

La mutanda più costosa che abbia mai portato è costata 35 mila lire: l'ho indossata per il mio matrimonio e in seguito ha prestato più di 5 anni di onorato servizio.

martedì 1 luglio 2008

La vita è...

... tornare presto a casa la sera dal lavoro per portare tuo figlio al parco. Solo mezz'ora, prima di cena. Vederlo lanciare la macchinina fatta di mattoncini lego dalla cima dello scivolo e ridere con lui quando lo schianto con il selciato la riduce in tanti piccoli pezzetti. La vita è correre insieme a lui sull'erba e leggere nei suoi occhi la felicità di stare semplicemente assieme, dopo una giornata di assenza. Sentirsi sereno come non ti capitava da tanto - troppo - tempo mentre lo osservi rincorrere una farfalla, mentre resti appoggiato al palo dell'altalena e una sigaretta si consuma lentamente tra le tue dita. La vita è sentire papà, sono stanco, andiamo a casetta? e poter tornare con il piccolo campione sulle spalle.

E' questo il senso della mia nuova vita? Spero di si.