giovedì 24 maggio 2007

15 anni...

"Odio commemorare i grandi una volta all'anno,
è come se festeggiassi un macabro compleanno...
Preferisco ricordarli sempre."
(Giovanni Falcone)


"E' bello anche morire per le proprie idee...
chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola,
chi ha paura muore ogni giorno."
(Paolo Borsellino)

Oggi, 15 anni fa, mi ero alzato presto, prima del solito, per poter ricopiare su un grande cartellone di cartone la frase di Giovanni «Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.» per appenderlo all'ingresso dell'istituto, affinchè tutti potessero capire cos'era successo ieri.
Esattamente 26 giorni dopo, il 19 giugno 1992, le finestre di casa mia si stavano quasi spaccando sotto l'onda d'urto scaturita dall'esplosione di via D'amelio nella quale la mafia uccise per la seconda volta un grande servitore dello Stato: Paolo Borsellino e gli agenti della loro scorta. Nella quale la mafia uccise per la seconda volta se stessa.
Grazie Giovanni, Grazie Paolo! Li abbiamo presi quei bastardi che via hanno ucciso e adesso stanno nell'unico posto consono ad esseri della loro specie: la galera!
Palermo dorme ancora lenta come ha sempre fatto, la gente continua a salire sul carro dei vincitori come ha sempre fatto. La gente continua a credere che lo Stato sia una grande mammella dalla quale tutti abbiano il diritto di succhiare impunemente il latte e una volta finito quello, passare al sangue. Ma grazie per aver salvato con il Vostro sacrificio una piccola percentuale della mia generazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ero troppo piccola per poter capire l'importanza di queste due Persone. Mi ricordo quando era successo, abitavo a Genova e un giorno per caso vidi il telegiornale... Falcone UCCISO.

A quel punto mi dissi: "Come può l'Italia vivere così, come può lo Stato permettere tutto ciò".

A distanza di 15 anni, l'ho capito. E' un magna magna generale. E la mafia vive ancora perchè qualcuno lo permette.

Questo è il mio giudizio.

Anonimo ha detto...

La mafia si è radicata in due secoli, espiantarla non è uno scherzo.
Che poi ricordarli è un piacere, spesso.
Peccato solo doverli ricordare e non poterci parlare. Vero che la mafia si è suicidata quell'anno (o almeno ci ha provato), ma è molto più soddisfacente scannare i propri nemici durante la mattanza che vederli suicidare. Si parla per metafore.

Olympus