venerdì 27 luglio 2007

Ho visto cose che voi blogger non potete nemmeno immaginare...

In quest'era di Web 2.0, blog, social network, iPhone, iPod, iChefammchem'èvenuta, il computer sembra esserci da sempre. La musica è solo mp3. I film sono in divX. Le telefonate in Skype.
Ma non è sempre stato così. La metà dei ragazzini che conosco non credono che una volta non c'erano i browser. L'altra metà sono troppo stupidi. Anch'io alla loro età non credevo che la televisione una volta non esistesse, anche se i miei primi ricordi televisivi sono in bianco e nero. Mi ricordo i gettoni che mamma mi dava prima di andare a scuola. I numeri li tenevi a memoria. Era impressionante la quantità di numeri telefonici che riuscivi a memorizzare. Adesso non mi ricordo neanche quello di casa mia. Tasto verde e pronto?.
Già, con questi sarchiaponi, affari cinesi, scatole magiche o qualsiasi altro epìteto vi venga in mente per descrivere il computer, ci lavoro ormai da tanto tempo, troppo tempo. Quando ho cominciato ad avvicinarmi a questi strani cosi luccicanti, l'informatica era una materia che si studiava solo nelle Università. Avevo dodici anni. Il C64 l'avevo trovato per strada, buttato perchè era rotto. Io con quel C64 (aggiustato) ho iniziato a programmare. Lo connettevo alla televisione. Facevo strane saldature ai connettori e facevo accendere i led saldati su una basetta solo con la modifica di qualche riga di codice. Mi affascinava creare dal nulla. I giochi erano su cassetta e per giocare dovevi aspettare il caricamento sequenziale. Il contagiri ti indicava quanto rimaneva. Mentre lui caricava, io giocavo a pallone. Non sono mai riuscito a far capire a mia nonna cosa volesse dire studiare da informatico. Essere un programmatore. Per lei ero una delusione perchè non avevo fatto lo scientifico e avevo preferito imparare un mestiere. Ero più o meno un geometra o un falegname. La mia stanza era più che altro un laboratorio e gli schizzi di stagno per pulire la punta del saldatore, costellavano le pareti. I modem US Robotics in america viaggiavano già a 14.400bps. Gli stessi modem in Italia andavano al massimo a 9600 bps (baud per second). C'erano due problemi principali che ostacolavano l'adozione di quegli apparecchi sofisticatissimi: il costo proibitivo e il regolamento della SIP (perchè allora non c'era la Telecom) che impediva di connettere apparecchiature non omologate alla rete telefonica e il modem non lo era... Così ti accontentavi di costruirtelo da solo (contravvenendo ovviamente al regolamento SIP) il tuo accoppiatore telefonico che al massimo andava a 600/2400bps perchè la linea di casa era già vecchia allora. L'occorrente un pò lo compravi (sacrificando l'acquisto dei fumetti), un pò lo fregavi nel laboratorio della scuola. Disegnavi la scheda con il pennarello a rame. Poi l'acido. Le saldature. Qualche diodo qui. Qualche resistenza la. Qui ci piazzo il microchip!. Ti sentivi il costruttore pazzo di Jeeg il robbodacciaio. Facevi una strana connessione dentro il telefono grigio e papà si incazzava perchè gli stavi rompendo il telefono. Componevi il numero sulla ghiera del telefono.
Trrr. Tatatata. Trr. Tatatata.
Internet era agli albori, un piccolo neonato che parlava per lo più americano e chiamare in america costava troppo. Allora non c'erano i provider, c'erano solo le bbs (Bulletin Board System) e si chiamavano direttamente, come comporre il numero di zia al mare. Poi sentivi quei fischi. Erano musica per le tue orecchie. Il SysOp se ti conosceva ti faceva entrare. Gente pazza che praticamente non dormiva mai. Incollati ai loro monitor monocromatici o, per i più fortunati, a fosfori verdi che a me sono sempre stati più simpatici. Si, era bello. Poi venne il Dos, gli Ibm compatibili e tutto non fu più lo stesso. I dischetti da 5¼ e i modernissimi da 3½ che riuscivano a contenere ben 720 kb! Il mio telefonino aziendale ha una memoria più piccola del mio unghio e contiene 1Gb. Il macellaio ti manda una mail per dirti di andare a ritirare la carne e l'ottico ti manda un sms. Mio padre non sa ancora programmare il videoregistratore ma sa spedire un'e-mail. Le distanze non ci sono più. Adesso ci sono i blog, flikr, Second Life. In vacanza non mandi una cartolina: aggiorni il tuo blog. Per organizzare una cena mandi un'email. Per sentire un amico aspetti che si connetta con Msn. Strano mondo.
Buon week-end Amici.

13 commenti:

GMGhioni ha detto...

Hai ragione, tutto cambia, ma non riesco sinceramente ad essere pessimista, se non per le lettere d'amore. Quelle, sì, le vorrei ancora scritte su carta ad ingiallire con l'inchiostro. Scuro.

Buona serata
A.

pOpale ha detto...

Qualche giorno fa in un albergo non potendo usufruire della connessione wi-fi ho dovuto attacare il portatile con il 56 kb, quando ha composto il numero con tutti quei rumori mi sono ricordato delle prime lunghe attese prima di accedere alla rete. La nostalgia è durato un momento perchè avrei preso a "mozzichi" il modem per farlo collegare ;)

Bel post :)

lei ha detto...

E le schede che sostituirono i parte i gettoni dei telefoni pubblici? Ne conservo tante, tutte quelle che utilizzai in un'estate lontana, quando lui, mio marito, era solo un fidanzatino in vacanza a km di distanza da me. E le lettere, che ora per averne una devo aspettare Natale, per poi scoprire che le righe non sono nemmeno 30, ma 3. Auguri amore mio. Su un microbigliettino argentato. E i walkman, che hanno accompagnato la mia esistenza, con cassette che registravo dalla radio. E l'attesa e la frenesia, di non riuscire a rintracciare chi desideravi, perché il telefono di casa squillava libero, e lei o lui chissà dov'era. E tante altre cose. Che non torneranno. Se non in post luccicanti come il tuo.

noname ha detto...

pensa ,io ho fatto il tecnico industriale negli anni 70 (fine)
quella che tu chiami informatica si chiamava "controlli" e il saldatore a stagno lo usavamo in una materia denominata "aggiustaggio" 'dopo il diploma mi sono iscritto a legge

Anonimo ha detto...

Ciao. Ti ringrazio delle visite sul mio blog. Mi hanno fatto veramente piacere. Mi scuso se non ho potuto rispondere prima. In questo post dici bene nel mondo in cui viviamo in cui gli impegni, le distanze e i costi siamo diventati per forza di cose tecnologici e ci stiamo trasformando in computer umani per sentire e contattare persone con cui vogliamo colloquiare. Buona domenica

faraluna ha detto...

Ciao,passa per favore da Grazia il giardinodelcuore.
é importante e urgente.
Faraluna

Daniele Butera ha detto...

...e dire che per me tutto cominciò con uno ZX spectrum da 18k...
mi hai fatto viaggiare nel tempo stanotte Max!

Anonimo ha detto...

Che bel post. In effetti nel giro di un paio d'anni siamo passati dal telefono a ghiera, ai modem, all'adsl. Il bello è che più tutto questo sembra diminuire le distanze di comunicazione, sta distruggendo i rapporti con le persone.

MasterMax ha detto...

@Anathea: Neanch'io sono pessimista, anzi, in questa tecnologia ci sguazzo come un pesce nell'acquario ma continuo a scrivere tutto sull'agendina a matita e a preferire la settimana enigmistica ai giochi sul cellulare. E' più forte di me!

@popale: 56kb... aaargh! ricordo ancora i 30 minuti passati a scaricare una mail inviatami da un collega con uno di quei filmatini divertenti... volevo ucciderlo!

@lei: La prima cassetta di musica che regalai a mia moglie è sopravvissuta indenne a 3 traslochi. Credo di non avere in casa neanche un registratore per poterla ascoltare... ma è bello ritrovarla nella scatola insieme ai biglietti del cinema e alle lettere che le spedivo quando ero militare ;)

@noname: I miei libri di testo riportavano ancora quei termini negli anni 90 (inizio): l'Italia è sempre stata all'avanguardia per la tecnologia e i cambiamenti... ahaha

@Elle: se per sentirsi meno distanti devo perdere un pò della mia umanità a favore della tecnologia... bhè... forse ne potrebbe valere la pena. Basta solo sapersi fermare in tempo!

@faraluna: grazie per la segnalazione. Ho letto che il buon Morgan ha già fatto quello che andava fatto per bloccare la parte più schifosa di questo mondo virtuale.

@zingaro: Lo spectrum (una versione equivalente) era il computer di bordo della Mir! Adesso per installare una stampante devo riavviare il computer ;)

@mancini: Il problema secondo me è per le nuove generazioni: la nostra riesce ancora a mantenere distinte le due realtà perchè ne abbiamo vissuta una più artigianale. I ragazzi oggi preferiscono far giocare dei pixel sulla tv piuttosto che sbucciarsi le ginocchia sull'asfalto o inviare un sms invece di andare a casa del compagno a chiaccherare e questo onestamente mi preoccupa non poco.

Anonimo ha detto...

Max,
ti devo portare in cantina e tra un bottiglia di vino e l'altro accendiamo qualche pezzo di storia...

Anonimo ha detto...

gia'.. hai pienamente ragione.. passavo e mi e' scappato l'occhio su questo post.. sono completamente d'accordo.. e mi cade una lacrimuccia di nostalgia.. non ho mille anni alle spalle.. ma mi manca non vedere i bambini di oggi fare quello che quando ero bambina per me erano cose normali.. intendo.. giocare con le padelline e costringere qualche malcapitato adulto ad assaggiare tutte le cose squisite di fango e pate' di petali tritati.. fingere di fare la benzina alle biciclette con cui poi giocare agli autoscontri con le rotelle che si impigliavano ed era un gran casino uscirne.. cadere nelle ortiche dopo essersi difficilmente arrampicati sopra un albero di fichi e scoprire con queste piccole cose che ci sono rami fatti per arrampicarvisi e altri no.. e poi correre a piu’ non posso per scappare dopo aver rubato delle mele con il proprietario che rincorre i ladruncoli” con la zappa.. e poi ancora inventare mille giochi, mille regole per coordinare tutto lo squadrone di bimbi in strada.. e la gerarchia nella scelta delle squadre.. il primo ad essere scelto e quello che non voleva nessuno.. eppure tutti ci si divertiva.. senza poi ricadute sul piano psicologico.. tutti amici, qualche litigata, qualche pugno preso e qualche calcio dato.. eppure tutti ancora vivi.. con la creativita’ accesa anche nel grigiore delle giornate di pioggia.. con la fantasia libera di volare oltre agli schemi di un videogioco.. con il potere di trasformare una stanza in un mondo a se’ dove giocare, imparare, crescere..
buena vida
irene

MasterMax ha detto...

@Irene: Bellissimo commento, grazie! Per quello che posso fare, cerco di insegnare a mio figlio il bello della fantasia. Spero sempre che continui a preferire un trenino di legno ad un videgioco!

Anonimo ha detto...

Consentimi una lacrimuccia di nostalgia... Sigh... E poi, i giochi del C64, ma quelli con il turbo: digitare "freccia L" please... Che sulla tastiera del mio pc,non saprei nemmeno dov'è la "freccia"...