giovedì 12 luglio 2007

Autolesionismo o semplice incoscienza?

Mi piace fumare.
Lo so è da idioti. Da stupidi. Ma mi piace fumare.
Mi piace tagliar via la parte superiore del rivestimento di plastica, seguendo la sottile striscia animata dal filo dorato, da un nuovo pacchetto.
Mi piace lasciare inalterato il rivestimento sottostante. Forzare l'apertura e staccare delicatamente la carta argentata per scoprirne il contenuto.
Mi piace vederle lì: tutte il fila e ordinate in attesa della loro esecuzione.
Mi piace l'odore che emanano appena aperte. Cioccolato.
Mi piace fumare appollaiato sul rivestimento in alluminio del condizionatore sul terrazzo del mio ufficio.
Una boccata, un pensiero.
Mi piace lasciarmi cullare dai pomeridiani raggi di sole di questa bella giornata di luglio milanese.
Un bambino che piange in lontananza. Una donna innaffia le piante. Un vecchietto si gode il passaggio delle macchine dal suo balcone seduto su una sedia di paglia.
Una boccata, un pensiero.
Mi piace fumare quando mi permette di vedere cose che altrimenti non avrei notato.
Mi piace fumare davanti al computer, mentre scrivo.
Mi piace fumare davanti al mare. All'aperto. Seduto al tavolo di un ristorante in attesa del primo. Mentre sorseggio un bicchiere di vino bianco ghiacciato.
Mi piace fumare dopo il caffé.
Mi piace fumare mentre aspetto il tram, che arriva subito dopo averne accesa una.
Mi piace fumare all'uscita dall'aeroporto dopo un lungo volo.
Una boccata, un pensiero.
Mi piaceva mettere il pacchetto di Marlboro nella fascia dell'elmetto o dentro la tasca della mimetica posta sul braccio destro.
Mi piaceva fumare la sera, sul ponte della nave. Ripararla dal vento e dagli spruzzi con la mano.
Mi piaceva accendere una sigaretta dopo una missione.
Mi piaceva fumare mentre mi medicavano le ferite. Faceva duro. Faceva stupido. Voleva dire solo essere ancora vivo.
Una boccata, un pensiero.
Odio fumare quando lo faccio solo per cercare di calmarmi.
Odio fumare al chiuso. La puzza delle sigarette in un locale. L'odore dei vestiti impregnati di nicotina.
Odio la gente che fuma al mare e butta i mozziconi sulla spiaggia (io ho sempre il mio posacenere portatile fatto con il contenitore in metallo delle mentine).
Odio la gente che mi dice di smettere.
Una boccata, un pensiero.
Mi odio quando guardo gli occhi incuriositi di mio figlio da dietro il vetro, quando mi vede fumare sul balcone.
Mi odio quando tossisco la mattina, appena alzato.
Dovrei smettere per me. Dovrei farlo per mio figlio. Dovrei. Ma non voglio.
Una boccata. L'ultima in attesa della prossima.
Addio cara stronzissima amica.

P.S. Fumare nuoce gravemente alla salute. Gli idioti pure.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le sigarette dannano anche me. Però se non ci viziamo in qualche modo...

Anonimo ha detto...

Mai letto niente del genere prima d'ora.
Mi ci rivedo in molte cose.
Buona giornata..

lei ha detto...

hai scritto un pezzo della mia vita...