AB qualcosa o AB normal ?
Sono una persona strana, e questo è un fatto. La mia vita è un continuo altalenarsi di momenti che vanno dalla produttività estrema alla totale apatia. Ci sono giorni ad esempio in cui riesco a svolgere da solo in poco più di una giornata lavorativa, il lavoro che normalmente verrebbe svolto in una settimana da due persone. Ce ne sono altri in cui per svolgere un compito che richiederebbe non più di una o due ore di lavoro, impiego due o tre giorni. E anche questo è un fatto. Se prendiamo quindi i due postulati e li mettiamo in quadrante cartesiano, potrei definire una giornata normale quella in cui il comportamento medio si pone al centro tra i due estremi. Quindi, nella migliore delle ipotesi, la mia normalità non supera mai il 50%. Ma qual'è la vera normalità? Volendo analizzare matematicamente il concetto, potrei definire normale un comportamento x, se tale azione rientra nella media delle azioni compiute giornalmente dalla maggior parte delle persone. Ora, non potendo analizzare il comportamento di tutta la popolazione terraquea, sia per l'esiguità dei mezzi a mia disposizione, sia per l'immane rottura di coglioni che comporterebbe, posso statisticamente definire un campione di persone e su quello basare la mia ricerca scientifica.
Dall'analisi del campione preso in esame, i comportamenti medi risultano quindi essere:
a. Pensare con qualche mese di anticipo alla meta per le prossime vacanze di Pasqua e/o Primo Maggio e/o Natale, etc. e contare i giorni che mancano ad essi.
b. Tifare per una squadra di calcio e a volte dover prendere la valeriana per sedare l'ansia da prestazione in vista di un match importante.
d. Riconoscere Ratzingher (o come cavolo si scrive) come una carica ecclesiastica o comunque una persona cui fare riferimento.
e. Non pensare costantemente alla propria compagna come un oggetto del desiderio, ma piuttosto alla bionda del negozio all'angolo.
Se tale campione fosse uno dei test di cioè, avrei totalizzato zero punti. Ciò significa che, secondo la mia teoria, anche la mia presunta normalità che pensavo si attestasse al 50%, in realtà si riduce ad un risibile 12,3% circa. Ovviamente non vi svelerò mai l'algoritmo usato per effettuare tale calcolo, ma sappiate solo che a me di essere normale non me ne frega un cazzo.
A me piace battere il cucchiaino sulla crosta bruna della crema catalana per romperne il guscio, parlare della giornata svolta a tavola con la propria famiglia, farmi tirare il dito da qualcuno prima di mollarne una, pensare che il mondo sarebbe migliore se la gente imparasse ad ascoltare il proprio cuore e non le banalità di un pastore tedesco, assaporare l'odore sprigionato dal legno dopo aver tagliato un nodo.
Adoro guardare il disegno che la mia piccola peste mi ha regalato ieri esclamando: domani è tua festa papà! e vederlo bellissimo. Adoro la mia anormalità.
a. Pensare con qualche mese di anticipo alla meta per le prossime vacanze di Pasqua e/o Primo Maggio e/o Natale, etc. e contare i giorni che mancano ad essi.
b. Tifare per una squadra di calcio e a volte dover prendere la valeriana per sedare l'ansia da prestazione in vista di un match importante.
d. Riconoscere Ratzingher (o come cavolo si scrive) come una carica ecclesiastica o comunque una persona cui fare riferimento.
e. Non pensare costantemente alla propria compagna come un oggetto del desiderio, ma piuttosto alla bionda del negozio all'angolo.
Se tale campione fosse uno dei test di cioè, avrei totalizzato zero punti. Ciò significa che, secondo la mia teoria, anche la mia presunta normalità che pensavo si attestasse al 50%, in realtà si riduce ad un risibile 12,3% circa. Ovviamente non vi svelerò mai l'algoritmo usato per effettuare tale calcolo, ma sappiate solo che a me di essere normale non me ne frega un cazzo.
A me piace battere il cucchiaino sulla crosta bruna della crema catalana per romperne il guscio, parlare della giornata svolta a tavola con la propria famiglia, farmi tirare il dito da qualcuno prima di mollarne una, pensare che il mondo sarebbe migliore se la gente imparasse ad ascoltare il proprio cuore e non le banalità di un pastore tedesco, assaporare l'odore sprigionato dal legno dopo aver tagliato un nodo.
Adoro guardare il disegno che la mia piccola peste mi ha regalato ieri esclamando: domani è tua festa papà! e vederlo bellissimo. Adoro la mia anormalità.