Work in progress in one Paes in the Merd...
Vediamo... dove eravamo rimasti? Ah si. Mi avevano appena consegnato il parquet e il salvatore di tutte le politiche mondiali era appena stato eletto e tronfio si beava raccontando di come tutti i superpotenti della terra: Bush (un [omiss] ex-alcolizzato capace di strozzarsi con un salatino), Putin (un ex-kgb con il passato più torbido delle pozze di catrame di Las Vegas), Sarkotzy (un francese, come se non bastasse di destra e sposato con una casanova in gonnella) facevano a gara per accaparrarsi l'onore di una pizza e una gazzosa nei loro rispettivi paesi. Allora, facciamo una botta di conti: cos'è cambiato in 14 giorni? La squadra di governo che era praticamente pronta, giusto solo il tempo di far stampare i biglietti da visita?... Non c'è ancora. Il ponte sullo stretto? Neanche. L'ici? La pago ancora e il mio stipendio? Cazzo, non si è mosso di un centesimo! WOW!
Ok, basta adesso tediarvi con i miei brutti discorsi sarcastici da quel brutto bolscevico briccone che non sono altro. Bisogna farlo lavorare e nel frattempo anche Roma ha festeggiato come 60 anni fa con i saluti romani sul campidoglio. Oh, ma volete mettere quell'inimitabile sapore vintage di una camicia nera marciante sulla capitale? Mi aspetto da un minuto all'altro che le ronde padane entrino in casa mia per farmi bere dell'ottimo olio di ricino, ma non perché io sia un terrone ospite ... noooo, sol perché i cari amici leghisti hanno a cuore il mio delicato intestino, ci mancherebbe!
Che dire, a me non resta che consolarmi alla vista dello splendido banco da lavoro per il box che le mie manine stanno finendo di costruire (seguirà ovviamente foto), nell'attesa che arrivino i primi giorni di maggio, ufficiale dell'inizio lavori. Speriamo solo che mi diano almeno il tempo di ultimarla prima di deportarmi.
Ok, basta adesso tediarvi con i miei brutti discorsi sarcastici da quel brutto bolscevico briccone che non sono altro. Bisogna farlo lavorare e nel frattempo anche Roma ha festeggiato come 60 anni fa con i saluti romani sul campidoglio. Oh, ma volete mettere quell'inimitabile sapore vintage di una camicia nera marciante sulla capitale? Mi aspetto da un minuto all'altro che le ronde padane entrino in casa mia per farmi bere dell'ottimo olio di ricino, ma non perché io sia un terrone ospite ... noooo, sol perché i cari amici leghisti hanno a cuore il mio delicato intestino, ci mancherebbe!
Che dire, a me non resta che consolarmi alla vista dello splendido banco da lavoro per il box che le mie manine stanno finendo di costruire (seguirà ovviamente foto), nell'attesa che arrivino i primi giorni di maggio, ufficiale dell'inizio lavori. Speriamo solo che mi diano almeno il tempo di ultimarla prima di deportarmi.