Scrivere, ovvero sognare.
Ho sempre sentito la necessità di fissare i miei pensieri su un supporto che mi consentisse anche a distanza di tempo di rileggere i colloqui strampalati che quotidianamente intraprendo con il saggio cappellaio matto che risiede nel mio cervello.
Nel corso degli anni ho scritto dappertutto: bigliettini, post-it, moleskine, quaderni. Una volta ho scritto persino sulla Repubblica, con un bel pennarello rosso, ma poi mia madre usò il giornale per rivestire la lettiera dei gatti. Nel tempo, la penna ha lasciato spazio alla tastiera e la morbida carta si è trasformata in un freddo e lucido monitor, ma l'esigenza è rimasta immutata: scrivere, sognare. Forse la colpa è di quel fastidiosamente melodioso ticchettio della macchina da scrivere che da bambino accompagnava le mie notti.
tip... tic... tlak... tlok
Ricordo la luce della lampada che dallo studio di mio padre filtrava verso la mia camera, attraverso la grande vetrata che separava la mia stanza di allora dalla sua. A volte mi alzavo nel cuore della notte e senza farmi vedere, aprivo piano piano la porta per vedere le sue dita picchiare senza sosta sui tasti della olivetti blu. Ad ogni pressione un omino di metallo si alzava dal suo letto semicircolare e imprimeva la sua lettera sul foglio di carta ben disteso sul tamburo e, a volte, anche sul suo gemello nero, nato dall'unione con il velo di carta carbone che veniva inserito fra i due.
stump... stamp...
Il cestello delle lettere che andava su e giù per consentire l'inserimento delle lettere maiuscole.
crick... clack
La leva bianca che alla fine di ogni riga veniva azionata dalla mano destra per consentire l'inizio di un nuovo pensiero. Punto e a capo.
Io restavo lì sulla porta, immobile, affascinato da quel certosino lavoro di codifica che consentiva il passaggio dalla minuta, scarabocchiata, annotata, cerchiata e vergata a mano ad un foglio di carta pulito, esteticamente perfetto, in carattere Courrier New, come si direbbe oggi. L'unico allora disponibile. E alla fine, se passavi un dito sul foglio, riuscivi a percepirne le asperità: i punti, le virgole, gli accenti, le lettere. Una maggiore affilatura del metallo e una maggiore pressione delle dita faceva in modo che la lettera o dei testi si tramutasse spesso un buchino circolare. Il numero 1 non presente tra i numeri, era abilmente sostituito dalla lettera "elle" minuscola.
Perché lo scrittore è, deve essere prima di tutto un esteta, un attento osservatore ma soprattutto un lettore. "Leggere molto, scrivere molto e pubblicare poco" ripete sempre mio padre e mai come oggi, dove chiunque si è scoperto capace di scrivere un libro, tale frase risulta una assoluta verità.
Oggi, la vera recherche di proustiana memoria non riguarda più le madeleine, ma il ritrovamento in libreria di un buon libro che al termine riesca a lasciare nella memoria del lettore la sensazione di aver finalmente chiuso uno dei tanti cassetti che purtroppo sempre più spesso la gente tende ormai a lasciare aperti o semplicemente ad ignorare. La percezione di aver appagato almeno per un po' la nostra sete. Alla fine di ogni testo dovremmo accorgerci che una piccola parte di noi stessi non è più la stessa, ma è mutata in qualcos'altro e toccherà a noi soli scoprire in cosa. Questo è quello che piace donare a me stesso quando leggo e quando ho la presunzione di scrivere. Scrivere solo a patto di riuscire a percepire durante la lettura le stesse emozioni provate al momento della stesura o illuminarsi di una nuova luce che prima non avevi colto. Ed è proprio questo amore per la carta, per la parola nella sua accezione più alta il più bel regalo che io abbia mai ricevuto da mio padre e mia madre.
[Nella foto, mio padre, la sua macchina da scrivere e il compianto gatto Raffaele]
tip... tic... tlak... tlok
Ricordo la luce della lampada che dallo studio di mio padre filtrava verso la mia camera, attraverso la grande vetrata che separava la mia stanza di allora dalla sua. A volte mi alzavo nel cuore della notte e senza farmi vedere, aprivo piano piano la porta per vedere le sue dita picchiare senza sosta sui tasti della olivetti blu. Ad ogni pressione un omino di metallo si alzava dal suo letto semicircolare e imprimeva la sua lettera sul foglio di carta ben disteso sul tamburo e, a volte, anche sul suo gemello nero, nato dall'unione con il velo di carta carbone che veniva inserito fra i due.
stump... stamp...
Il cestello delle lettere che andava su e giù per consentire l'inserimento delle lettere maiuscole.
crick... clack
La leva bianca che alla fine di ogni riga veniva azionata dalla mano destra per consentire l'inizio di un nuovo pensiero. Punto e a capo.
Io restavo lì sulla porta, immobile, affascinato da quel certosino lavoro di codifica che consentiva il passaggio dalla minuta, scarabocchiata, annotata, cerchiata e vergata a mano ad un foglio di carta pulito, esteticamente perfetto, in carattere Courrier New, come si direbbe oggi. L'unico allora disponibile. E alla fine, se passavi un dito sul foglio, riuscivi a percepirne le asperità: i punti, le virgole, gli accenti, le lettere. Una maggiore affilatura del metallo e una maggiore pressione delle dita faceva in modo che la lettera o dei testi si tramutasse spesso un buchino circolare. Il numero 1 non presente tra i numeri, era abilmente sostituito dalla lettera "elle" minuscola.
Perché lo scrittore è, deve essere prima di tutto un esteta, un attento osservatore ma soprattutto un lettore. "Leggere molto, scrivere molto e pubblicare poco" ripete sempre mio padre e mai come oggi, dove chiunque si è scoperto capace di scrivere un libro, tale frase risulta una assoluta verità.
Oggi, la vera recherche di proustiana memoria non riguarda più le madeleine, ma il ritrovamento in libreria di un buon libro che al termine riesca a lasciare nella memoria del lettore la sensazione di aver finalmente chiuso uno dei tanti cassetti che purtroppo sempre più spesso la gente tende ormai a lasciare aperti o semplicemente ad ignorare. La percezione di aver appagato almeno per un po' la nostra sete. Alla fine di ogni testo dovremmo accorgerci che una piccola parte di noi stessi non è più la stessa, ma è mutata in qualcos'altro e toccherà a noi soli scoprire in cosa. Questo è quello che piace donare a me stesso quando leggo e quando ho la presunzione di scrivere. Scrivere solo a patto di riuscire a percepire durante la lettura le stesse emozioni provate al momento della stesura o illuminarsi di una nuova luce che prima non avevi colto. Ed è proprio questo amore per la carta, per la parola nella sua accezione più alta il più bel regalo che io abbia mai ricevuto da mio padre e mia madre.
Scrivere non è niente di più che un sogno che porta consiglio
[Jorge Luis Borges]
[Jorge Luis Borges]
[Nella foto, mio padre, la sua macchina da scrivere e il compianto gatto Raffaele]
50 commenti:
Hai una fluidità di scrittura che invidio, io non riesco a tramutare le mie idee ed impressioni come riesci a fare tu. Complimenti. Spero di essere più costante nel seguire i tuoi post. Grazie.
Mi dispiace averti perso finora...
ma si può recuperare no?
grazie per essere passato!
faccio lo stesso, ti linko così non ti perdo! benvenuto!
Ciaoooo Bk
@Capovoltami: Bentornato!
@BK: L'importante è solo essersi trovati! Benvenuto!
Beh ....amico rustico ti hanno trasmetto anche la capacità di far sentire ciò che esprime anche in chi ti legge.
Saper trasmettere e coinvolgere...sono delle qualità poco comuni...picciutteddu mio!
ti abbraccio :)
leggere è immedesimarsi.
scrivere è catarsi.
saper leggere una dote.
saper scrivere una tecnica che può essere migliorata.
la sensibilità un piccolo miracolo.
e io credo che tua sia una persona molto sensibile.
conserva sempre questa qualità.
@Desaparecida: sai mia cara, quando scrivo un testo, lo leggo e rileggo una, 10 volte. Non sono mai sicuro che in effetti le parole, i costrutti utilizzati riescano a trasmettere ciò che effettivamente intendevo. A volte ho l'impeto di cancellare tutto, di aver scritto delle enormi banalità. Ma sottoporlo al vostro giudizio è per me una prova, un modo per migliorare, per capire. Quindi grazie a te picciridda mia!
@Marlene: stanne certa mia cara, cercherò di fare del mio meglio ;)
... permettimi una nota non molto romantica, forse perché non ho avuto tempo e modo di poter provare la scrittura a macchina, ma personalmente non denigrerei la scrittura a computer, considerato che ha l'immenso vantaggio non solo di essere scritta direttamente in bella, ma sopratutto ha la possibilità di essere fruibile e diffondibile come credo nessun altro mezzo nella storia abbia mai potuto fare!
... poi il fatto che scrivi bene, bhè, mi pare che questo sia sotto gli occhi di tutti! :)
ciao,
M@;-)
@M@rcello: Lungi da me l'intenzione di denigrare il computer, visto che è il mezzo che mi consente di campare e che come giustamente dici tu, permette di effettuare azioni che mai nella storia si erano viste. Mio padre, convertitosi al computer già da un lustro o più, non lo cambierebbe mai per nulla al mondo! La possibilità di stampare un testo 1000 volte, le email, internet etc. sono traguardi che la società non avrebbe mai potuto tagliare senza tale tecnologia. Il mio, come hai correttamente notato, voleva essere solo appunto, una nota romantica, il ricordo di un bambino ;) Grazie davvero per il tuo commento, ho davvero apprezzato :)
Complimenti. Fai venire voglia di scrivere cose profonde anche a me!
jk
Adesso capisco perche' mi piace tantoi leggere i tuoi post. Hai nel sangue la capacita' di scrivere e esprimere al meglio cio' che provi. Grazie papa', per questo dono immenso.
Continua a commuovermi , divertirmi e farmi pemnsare....
Bacini
fermo qua nel mio angoletto che, a dire il vero, un po' lettiera per gatti lo sembra pure, applaudo.
@jim Kapla: oh, parbleux! mi spiace ;)
@koala: si, peccato ci siano voluti tanti anni per accorgermene, ma meglio tardi che mai, no?
@Digito: sentitamente ringrazio dal mio, che lettiera per gatti in realtà è.
ciao...mastermax...ti stai godendo la tua splendida casa ..risultato delle tue "operose" mani di programmatore artigiano????????
sono ancora in quel di "Sardegna" precisamente a Sassari...per un saluto veloce..utilizzo il computer di mio fratello!!! ma presto tornerò a leggere tutti i tuoi post lasciati indietro!! un abbraccio a te e a chi ti sostiene nelle tue avventurose peripezie e agli occhi dolci del tuo bimbo1
Concordo con Borges... Serve a fissare un momento, a capirne un altro poco chiaro o semplicemente a schiarire le idee...
@Janas: ma ciao abbella! Qui tutto tranqui, e come hai detto ci godiamo le nostre piccole comodità. Aspettiamo le porte... ma questa è un'altra storia. Divertiti e ricaricati...ci sentiamo al rientro!
@Rainwoman: Benvenuta! Assolutamente vero, alla fine le idee si rischiarano e spesso il sole torna a splendere su un cielo nuvoloso.
Grazie per essere passata, besos!
nu vasuneddu beddu mio! :)
quoto capovoltami nel primo vagone..
un baciotto della buonanotte
Eccomi, sono tornata! Come potevo stare lontana ancora a lungo dal mio scrittore preferito? ;-)
Che post meraviglioso.
Ora ho capito perché sei così bravo: l'abilità nella scrittura ti è stata trasmessa geneticamente ;)
@Desa: bacio raccolto e conservato :)
@Ross: ah... e chi è? :D (ghghgh ovvero ghigno alla mutley)
Bentornataaaaa!
@JCole: non saprei,ma mi piace pensare di si, anche se costa molta fatica riuscire ad avere la giusta ispirazione ;)
...quante cose ci lasciano in dono i nostri genitori...e noi non riusciamo a mettere a fuoco tutto quanto abbiamo ricevuto...se non poco per volta...
e questo bagaglio poi va trasferito di nuovo alle generazioni future...se non sbaglio hai una piccola peste assetata di conoscenza....:-)
Condividiamo lo stesso amore per la scrittura :)
portate le porte?
sono tornata a casa..e sinceramente un po mi mancava la "mia" casa romana..i miei ritmi ..i miei spazi..i miei amici del blog!
Buonagiornata!!!:))
la cosa bella dei tuoi post è che quello che hai scritto in questo si percepisce in tutti...
@Paola: No, non sbagli ;) Intanto stiamo cominciando dai libri (a dire il vero da quando è nato) poi vedremo se ha voglia di proseguire per la sua strada...
@Pansy: Pansy, e al giorno d'oggi ti sembra poco?
@Janas: anche tu ci sei mancata. No, le porte non ci sono ancora, ma in compenso il falegname è venuto a prendere le misure: un passo avanti!!
@Coniglia: sono lieto che tu lo abbia colto, un grazie sincero.
Sempre felice di averti qui...
Bè...tu riesci ad incantare con le parole e credimi che i tuoi concetti sono chiari e mirati.
Mi hai portata per un attimo indietro nel tempo, mi hai fatto assaporare il gusto di quando anch'io fissavo i miei sogni su carta, su una semplice agenda.
Oggi la tastiera ha tolto un pò di poesia ai nostri pensieri e il nuovo " telefonino" ci permetterà di sfogliare la libreria più aggiornata direttamente cliccando...e di leggere tramite il piccolo display...
Tutto avrà un sapore meno romantico ma nel nostro cassetto rugginoso rimarranno i ricordi per sempre...
Sempre un piacere leggerti... :-)
così tanto x dirti che sei un tesoro....grazie! :)
Vabbè....non sono in bikini con gli sci ma è pur sempre qualcosa...Accontentati del piumino...ihihihihhi...
Gran bel post!
Un abbraccio! :-)
Eheh, oggi invece come è la giornata? E' buona? Lo spero tanto !!
Ciao Master, l'ho detto io che sei un uomo fortunato...hai colto in pieno la magia taumaturgica della scrittura, nei momenti felici indipendente persino dalla lettura (e dal giudizio) altrui. E' quanto di più vicino al bastare a se stessi che esista...ma ancora più bello è condividerla con gli altri!
un abbraccio :)
@Orchy: grazie mia cara per le tue belle parole... è sempre un piacere averti qui, bentornata!!
@Desa: anche tu ;)
@Orchy: vabè... ci accontenteremo !
@Andrea: grazie chiacchieraio.
@Pansy. insomma, da un po di tempo a questa parte le giornate mi sembrano tutte uguali... ma in questo periodo non chiedo altro :)
@Regina: L'ultima volta che stavo riuscendo davvero a bastare a me setssso, stavo per diventare un barbone. Poi una ragazza mi ha salvato... la scrittura è assolutamente anche una forma di cura personale, ma è la condivisione l'intrinseco piacere dello scrittore. Un abbraccio regina!
si! tu hai questo dono caro Mastermax..perchè questo testo è molto bello...scorre con leggerezza e semplicità, come quei libri che ti catturano..e non trovi proprio modo di fare una pausa, li leggi tutto d'un fiato...! Io amo molto leggere...se ho un libro che mi piace e non ho due giorni, o un giorno almeno tutto per me...non inizio neanche a leggerlo!
i libri che mi portano a fare pause ..finiscono per non essere più letti!
per quanto riguarda la scrittura...mi rendo conto di avere una sorta di blocco...(eheh! visto la lunghezza del commento non si direbbe!) ..scrivo molto molto per me nelle mie agende...poco poco di me nel mio blog, e mi accorgo di questo limite parlo troppo per citazioni...però sono scelte con molta cura perchè mi appartengono nel modo di pensare...CHE CI POSSO FARE SE ALTRI DICONO MEGLIO DI ME ...LE STESSE COSE CHE VORREI DIRE IO??
tu ...dici e scrivi meravigliosamente!
Questo post è
ME RA VI GLIO SO !
GIà DOPO LE PRIME RIGHE HO PENSATO "DOPO LO RILEGGO".
Affascinante sensazione.
Rispecchia proprio il bisogno di catturare, ritenere, imprimere nella mente qualcosa che appaga. Grazie !
Davvero...ti piacciono i tatuaggi ? e se è si "anche quelli estesi, invasivi, ostentati ?"
ma mi capita spesso che te....che passo,ti leggo,e poi sospiro!
il bacetto è qui...
qui accanto...
ecco bravo..
qui....
Nei miei viaggi nella rete, volendo forse prendere un treno che partiva da un altro binario, sono arrivata in questo.
Ho solo letto "Scrivere, ovvero sognare" per ora, ma sono sicura che ci ritornerò spesso a cullare il mio spirito.
Mi ha proprio catturato questo brano.
A presto
Flavia
@Janas: mi comporto allo stesso modo per la lettura. Un libro deve appassionarmi fin dall'incipit e poi trasportarmi di pagina in pagina fino alla fine. Che belle quelle letture che arrivati alla fine, fanno esclamare "già finito? peccato". Anch'io al momento ho un piccolo blocco, forse il lavoro, forse la stanchezza, ma non mi piace scrivere qualcosa solo per aggiungere un nuovo post al mio diario. Un bacio!
@Renata: Ciao carissima, grazie per le splendide parole. Per quanto riguarda i tatuaggi, si, ne ho (al momento) 5. Ma non estesi, sono piccoli ricordi di particolari momenti della mia vita, comunque in posti che mi consentono di vederli al mattino, sotto la doccia, nulla che si possa intravedere quando indosso una camicia.
@Desa: trovato! lo metto al riparo sotto la campana di vetro, come la rosa...
@flavia: ma ciaooo! Benvenuta! il mio binario è sempre qui, i treni sempre pronti a partire quando tu lo vorrai. Un abbraccio!
bene insieme alle stelline luccicose...mi pare un'ottimo posto! ;)
lo so... lo so...
I meme non fanno per te, ma questo è un premio...
Dai vieni prendi e porta in bacheca...
Baciotto ;-)
Una delle cose belle dei ritorni e ritrovarre gli amici!
Quindi eccomi qui a leggere tutti gli arretrati... e a dispiacermi che siano così pochi!
una stropicciata!
mip
si .. il post che sono scritti tanto per scrivere, senza esserci dietro una vera spinta, lo intuisci al volo...emozioni zero...voglia di commentare zero...! fai bene a scrivere quando veramente hai qualcosa da dire!
così qualcosa di mio sullo scrivere...te lo lascio..ripescato da una vecchia agenda di molti anni fa, ed ecco a te ...dalla raccolta paranoie di un ex casalinga:
Ebbene scrivo;
e allora?
Questo è un cercare,
cercarmi
o forse preferiresti....
vuoi che mi perda?
Perdermi (vuoi?)
in una Telenovelas
di amori improbabili?
@Desa: insieme alle stelle, ai pensieri strampalati, al profumo di mio figlio appena nato...
@Orchy: grazie mia cara dello splendido pensiero, lo apprezzo davvero tanto, ma conoscendomi, spero tu non ti dispiaccia e capirai se al momento non ho voglia di appendere alcuna medaglia; anzi come noterai, ho eliminato quelle che avevo esposto prima, non so perché ma ormai ho imparato a non chiedermi più il perché delle cose.
@Miciapallina. che bello ritrovarvi, ho visto le foto del viaggio!!
@Janas: hai colto il senso. Scrivere cazzate di cui pentirsi è come guardare la tele solo per passare il tempo. E' violentare se stessi e offendere il tempo speso nel farlo.
Non c'è problema, tranquillo, e soprattutto nessun vincolo o costrizione...va bene così...:-)
Buona serata :-)
al profumo di mio figlio appena nato.....
Con il cuore,la simpatia e l'affetto nati qua dentro....ti abbraccio forte.
buona giornata :)
Buon giorno.
Sono passata a trovarti.
" Scrivere solo a patto di riuscire a percepire durante la lettura le stesse emozioni provate al momento della stesura o illuminarsi di una nuova luce che prima non avevi colto."
Emozionante scoprire che puoi condividere con qualcun'altro pensieri e sensazioni che credevi fossero solo, unicamente tuoi.
Tornerò ancora, se ti farà piacere, a leggere con calma il tuo Blog.
A presto.......
eccomi, in ritardo, ma eccomi... :-)
io mi trovo a mio agio piu' con la poesia, nel senso che mi piace esprimere quello che sento in versi: ho provato con qualche racconto breve, ma nulla da fare... chissa' perche'...
il difetto della poesia e' che rimane sicuramente piu' personale e quindi piu' criptica di un racconto, di una lettera... ne ho avuto l'esperienza pochi giorni fa, quando una mezza frase poetica mandata per sms ha scatenato un'incomprensione che ha portato alla rottura di un certo rapporto: una frase come "concretizziamo questi deliri della mente" e' stata interpretata come non doveva e si sono create le paura per aspettative diverse da quelle che il messaggio voleva veicolare...
ma e' forse proprio questo il bello della poesia: chi vuole, chie e' in grado, si impegna capire e cerca di scoprire il vero significato, se poi e' il mittente tanto meglio, specialmente se il messaggio viene recepito correttamente...
mmmmm, si capisce...? :-)
@Orchy: grazie mia cara... sapevo avresti capito, ma grazie soprattutto per le tue splendide parole :D
@Desa: :-)
@zahxara: Certo che mi farà piacere mia cara zagara... sarà un onore averti tra i miei lettori :D
@Gandalf: la scrittura ha molteplici forme di espressione, l'importante è solo trovare quella più congeniale a se stessi. La poesia nel mio caso non è nelle mie corde, forse perché mi piace descrivere, non so. Quello che posso dirti è che uno dei peggiori difetti dello scrittore è dare per scontato che tutti possano capire ciò che il suo animo lo ha portato a comporre: anche la lettura ha bisogno di incontrare uno spirito a attento e quando questo non avviene, l'alchimia non può aver luogo.
Rieccomi dopo alcuni giorni.
Sto centellinandomi questo tuo meraviglioso cantuccio di scrittura che è anche certamente di lettura.
Ogni giorno passo da questo binario e leggo sempre con più voglia e coinvolgimento del giorno prima.
E' meraviglioso sapere che c'è uno spazio così accogliente, tenuto con tanta cura.
Eh sì, "el gran Borges" tenía razón..."Scrivere non è niente di più che un sogno che porta consiglio".
Grazie!
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