Anno XXXV, Vita V
Poche sono le cose da dire sul numero Trentacinque, a parte il fatto di essere il quinto numero pentagonale, che può essere scritto come somma di numeri primi dispari in 35 modi diversi e come somma di numeri primi in 35 x 5 modi diversi, che nella smorfia napoletana rappresenta l'uccellino e che indica il numero dei millimetri di larghezza della pellicola cinematografica.Poco davvero eppure per me rappresenta tanto.
Nel corso dell'anno appena trascorso ho aggiunto una nuova vita al mio percorso, la quinta. Un nuovo figlio alla mia vita, il secondo e cosa non meno importante ho ritrovato la persona che per prima mi ha addomesticato, come direbbe il piccolo principe, più di vent'anni fa.
Ho dato per scontato tante, forse troppe cose per fretta, per volontà di rivalsa, di vittoria, di aiutare il prossimo, di aggiustare da solo il mondo.
Forse in parte ci sono riuscito, in parte no, ma come Atlante ho caricato troppo sulle mie spalle ed alla fine ne sono rimasto schiacciato dal peso.
Ho voglia di ricominciare, di intraprendere nuove strade, nuove abitudini. Di vedere il mondo con occhi ancora diversi. Ho voglia di guardare negli occhi la mia compagna di vita e perdermi in lei. Ho voglia di ridere del futuro con la mia piccola stella ritrovata. Ho voglia di vita.
e che in questo consiste tutta la bellezza della vita,
merita soltanto il destino che l'attende: perire.]
(S. Kierkegaard, "La ripresa", 1843)
